Sassuolo. Mr Nanoprom inventa lo spray che abbatte i virus per 300 lavaggi

«BV-Stop è utilizzabile in casa e in tutti i posti di lavoro» «Accordi con ospedali e aziende». Test su ambulanze

La lampadina, a lui abituato a lottare per tutta la vita, gli si è accesa quando anni fa, camionista, lavorava per diverse aziende del settore chimico. La sua passione. Lì ha messo insieme quella che lui ancora oggi chiama la sua “banca dati”. «Conosco sei-sette chimici che lavorano in altrettanti grandi aziende. Nessuno di loro sa dell’altro, ma tutti conoscono me e quando io chiedo consigli me li danno. Metto a confronto quello che mi dicono su questa o quella idea che mi passa per la testa e ho la prova o meno che si può fare. Che è interessante. Segreto banale, ma è così…».
Gian Luca Falleti ha 45 anni e con la moglie Antonella Sabattino ha creato Nanoprom, azienda che orbita nel distretto ceramico ma che per la sua ultima invenzione frutto dell’emergenza Covid ha fatto ricorso al Tecnopolo di Mirandola, nel cuore del distretto che sta dall’altra parte della Via Emilia.
Quattro anni fa Nanoprom, una decina di addetti tra dipendenti interni e esterni fatturava 120 mila euro. Che sono diventati 700 mila nel 2018. Poi 1,6 milioni nel 2019 e lo scorso anno più che raddoppiati a 3,7 milioni. Con un futuro apparentemente in ulteriore forte crescita nei prossimi mesi e anni visto l’evolversi della pandemia e la grande attenzione che ora viene posta agli abbattitori di batteri. In casa e in qualsiasi posto di lavoro.
Nanoprom, dietro le quinte, senza tanto clamore è già da alcuni anni l’azienda che brevettando la vernice a solvente più leggera del mondo, è partner di numerosi team del circus della Formula 1. Ma con la tragedia del Covid, l’imprenditore sta portando Nanoprom in pole position anche nel campo dei prodotti capaci di tenere a distanza e sconfiggere virus ei batteri.
«Tornavo dal Gp di Barcellona e in aereo dovevo stare attento ad ogni cosa. Pensavo: occhio!Non toccare questo, non toccare quello …. – racconta Falleti – Il giorno dopo ero già a studiare con il nostro laboratorio di ricerca una soluzione».
Puntualmente trovata e che sta per essere adottata già da due centri ospedalieri e due grandi industrie.
«Si chiama BV-Stop, con le lettere B e V che stanno per batteri e virus. Un prodotto pensato per tutti quei luoghi le cui superfici sono a rischio per la presenza di agenti patogeni. Dalle sale operatorie alle scrivanie dell’ufficio. Dal telefonino al volante delle auto – spiega Mr Nanoprom – Non potevo usare un prodotto a solvente e allora siamo arrivati a uno spray a base acquosa. I test che abbiamo condotto in laboratorio con il supporto del Tecnopolo di Mirandola ci dicono che a 24 ore dalla sua applicazione in laboratorio, riduce del 99,99% i batteri inoculati sulla superficie trattata rispetto quella non trattata. Anche i test sui virus appartenenti alla famiglia del Coronavirus umani hanno dato ottimi risultati, mostrando dopo solo due ore un abbattimento della carica virale, nei test in laboratorio di oltre il 90%».
Cinque ambulanze di onlus del Distretto ceramico stano già usando lo spray ammazza virus. E una volta applicata la sostanza testata non lascia tracce umide o di unto. Totalmente incolore e inodore.
«Abbiamo simulato lavaggi settimanali con i detergenti industriali più aggressivi – aggiunge Falleti – e rilevato una efficacia che si mantiene sostanzialmente inalterata per almeno 300 diversi passaggi. I test di laboratorio ci dicono che BV-Stop fornisce una protezione contro virus e batteri fino a cinque anni della sua prima e unica applicazione».
Resta il fatto che la storia di Falleti e Nanoprom sta diventando una storia comune ad altre imprese modenesi. Che con la crescita esponenziale dei ricavi hanno bisogno di avere a disposizione nuove risorse. E capire in che direzione muoversi per non rischiare di gettare un giorno quanto seminato e raccolto.
«È indispensabile dare vita a un “network” con un soggetto che lo coordina. D’accordo, ci sono aziende dalle dimensioni tali che possono farne a meno e che vuoi per risorse finanziarie che hanno, vuoi perché sono già abituate a dialogare sui mercati globali sanno bene che rotta prendere, ma chi come noi è ancora giovane e ha iniziato a correre, avere idee vincenti, avrebbe bisogno di una regia. E credo che la Regione sia il soggetto e l’istituzione pubblica più adatta e credibile per ricorprire questo ruolo». —

GLP

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