Mercedes: cestelli posteriori concavi e cerchi “radianti” hanno reso la W09 una Stella
Andiamo a scoprire come ha fatto la Mercedes a correggere i difetti della W09 che surriscaldava le gomme posteriori e che a Singapore, invece, ha dettato il passo nella notte calda di Marina Bay, mettendo in grave crisi la Ferrari di Vettel che era data per grande favorita.
Singapore rischia anche quest’anno di essere un crocevia del mondiale di F1. L’anno scorso fu il crash al via, quando le due Ferrari chiusero a “panino” la Red Bull di Max Verstappen, a spianare la strada a un imprevisto successo di Lewis Hamilton che era stato costretto a scattare quinto in griglia con una Mercedes W08 in seria difficoltà nell’affrontare le 23 curve del circuito di Marina Bay, tanto che aveva pagato un distacco di sei decimi dalla Rossa del tedesco.
È passato un anno e il mondo non si è capovolto, perché a vincere a Singapore è stato di nuovo Lewis con la freccia d’argento scattata dalla pole, dopo un giro magico nel quale l’inglese ha rifilato oltre 6 decimi alla SF71H di Sebastian.
Vettel ha preso uno “schiaffone” in qualifica non essendo riuscito a scaldare le gomme nel giro di lancio perché è finito proprio in mezzo alle due Mercedes che, per estrarre il meglio dagli pneumatici Pirelli a mescola più morbida, devono procedere molto lentamente prima di lanciarsi.
Insomma, la Rossa per la prima volta nell’anno è parsa in evidente inferiorità tecnica. La Mercedes ha portato delle novità tecniche come l’ala posteriore dotata di un doppio soffiaggio aggiuntivo nella paratia laterale che Lewis Hamilton ha giudicato importanti, ma non determinanti.
“Non abbiamo portato aggiornamenti vistosi sulla monoposto, ma stiamo lavorando sempre meglio sulla comprensione di ciò che possiamo migliorare, intendo ad esempio l’altezza della vettura, cose che sembrano piccole, ma che danno un grande aiuto nell’adattamento alle diverse piste. Siamo arrivati a un punto in cui se il potenziale della nostra monoposto è 100, riusciamo a tirar fuori 102, ed è una sensazione fantastica…”.
Come dire, sulla W09 si è corretto il tiro rianalizzando tutti i dati dei GP precedenti, trovando alcune chiavi di sviluppo importanti per eliminare i “difetti”: la Mercedes non sfrutta l’assetto Rake se non in minima parte, preferendo avere una monoposto radente il suolo.
Più la freccia d’argento riesce a stare vicino all’asfalto con il fondo e più produce carico. Questione di millimetri che però possono dare grandi differenze nelle prestazioni, a patto di riuscire a condurre una macchina più rigida che diventa anche più nervosa. Lewis ci riesce attingendo al suo enorme talento naturale, mentre Valtteri Bottas fa più fatica, pagando un dazio dal compagno che è sempre più evidente…
La crescita Mercedes è stata possibile anche lavorando sulla durata delle gomme posteriori: nell’intervista che Aldo Costa aveva concesso a Motorsport.com a Monza il tecnico parmense aveva lanciato dei segnali inequivocabili…
“Crediamo che il comportamento in curva in generale sia un nostro punto di forza, mentre nella gestione della temperatura delle gomme posteriori stiamo lavorando tanto: contiamo di fare dei progressi anche a Singapore dove avremo delle modifiche pensate per questo e quindi rispetto a noi stessi stiamo facendo dei passi avanti, ma non so dire se basterà”.
A quanto pare è bastato: la Mercedes ha portato a Marina Bay degli inediti cestelli dei freni posteriori che sono stati pensati per evitare di trasmettere temperatura alle gomme posteriori attraverso il calore dei dischi, tanto che i tecnici del team di Brackley questa volta non hanno dovuto togliere le termocoperte in anticipo sul treno posteriore, come era accaduto nei GP precedenti per evitare i temuti surriscaldamenti.
I nuovi cestelli in carbonio, che hanno condotti di raffreddamento diversi, hanno una forma concava per creare una sorta di camera d’aria con la parete del cerchio in modo tale che con la rotazione della ruota si possa estrarre il calore per ridurre anche la temperatura della gomma posteriore.
A tal proposito sono stati pensati specificatamente i cerchioni dell’OZ Racing che la Mercedes ha fatto debuttare a Spa. La particolarità di questa soluzione è data dal fatto che fra una razza e l’altra sono apparsi due anche “denti” che hanno la stessa forma della parte finale della razza.
Secondo i bene informati, infatti, i “denti” sarebbero cavi per cui avrebbero una doppia funzione: oltre a facilitare l’estrazione dell’aria calda dal cerchio durante la rotazione sarebbero in grado di dissipare l’alta temperatura degli pneumatici funzionando come dei piccoli “radiatori” aggiuntivi.
Si può immaginare quale deve essere stato il costo per la fornitura completa dei cerchi per due monoposto, considerando la specialissima lavorazione a cui le ruote forgiate in magnesio sono state sottoposte, segno che la Mercedes ha valutato come cruciale questa modifica per eliminare uno dei difetti della W09.
Non solo mai i cerchi OZ Racing sono trattati anche con Polysil Thermal, la nanotecnologia che consente di ridurre sensibilmente anche l’emissività.
Se la Mercedes ha capitalizzato questi cambiamenti puntando sull’uso della gomma soft come pneumatico per concludere la gara di Singapore dopo il pit, la Ferrari ha scommesso sull’ultrasoft che, invece, non ha dato i risultati che a Maranello si aspettavano. La gomma viola ha faticato ad andare in temperatura nel giro in cui Vettel ha tentato l’undercut su Verstappen e poi il tedesco ha dovuto gestire il pneumatico per arrivare in fondo senza ricorrere a una seconda sosta dopo aver patito anche un surriscaldamento dei freni.
Insomma una scelta sciagurata, ma ora che a Brackley hanno corretto i difetti della W09 come sperano nel Reparto Corse di riprendersi la leadership tecnica? Mattia Binotto non sembra preoccupato: la SF71H ha patito un passo falso a Marina Bay, ma ci sono altri sviluppi in arrivo per il rush finale…