Un rivestimento speciale per i cerchi controlla le temperature delle gomme

Enzo Ferrari asseriva che i costruttori inglesi non dovessero fregiarsi del titolo di costruttori in quando non facevano tutto in casa ma compravano i componenti dai migliori fornitori sul mercato usando l’appellativo di Garagisti. Il vecchio Drake sapeva anche che con le modifiche meccaniche si guadagnano decimi ma con le gomme che lavorano bene puoi recuperare anche i secondi. In ogni modo anche un costruttore totale come la Ferrari e Mercedes deve fare i conti con alcuni componenti che per forza di cose deve comprare. Le gomme e i cerchi su cui calettano. La differenza sta anche nello scegliere i migliori fornitori che offrono il migliore materiale e la migliore tecnologia possibile.
Tutto ciò per spiegare che sia la Mercedes ma anche la Redbull poi hanno utilizzato un particolare rivestimento superficiale per l’ interno dei loro cerchi. Come di vede nella foto a sinistra c’è un cerchio Mercedes con un rivestimento nero con delle alette e a destra quello RedBull con un rivestimento nero uguale ma con una serie di piccole fossette. Questo rivestimento è stato creato da un produttore italiano la Nanoprom, ed è una vernice superficiale a base di un componente chiamato Polisyl. In pratica è si tratta di un rivestimento superficiale che protegge le superfici che si usurano dagli agenti atmosferici e anche usato sulle barche migliora nettamente la penetrazione nell’acqua per la riduzione dell’attrito si dice che questa vernice sia usata anche per la carrozzeria della Redbull per migliorare la penetrazione aerodinamica.
Usare questo prodotto su un cerchio da formula 1 ha la funziona di stabilizzare e aumentare il deflusso di aria calda dai freni all’interno del cerchio stesso verso l’esterno raddrizzando le turbolenze che in quella zona dono enormi. Un flusso controllato all’interno della ruota consente di tenere anche sotto controllo la temperatura del cerchio in magnesio. Siccome il magnesio è un ottimo conduttore termico il calore viene direttamente trasferito alle gomme con tutti i danni che si conoscono.  Va da se che controllare i flussi non vorticosi può anche permettere alle scuderie di avere i cerchi nelle temperature desiderate per far funzionare il cerchio come una sorta di termocoperta interna in gara in funzione in base alle esigenze.
La thermal camera nella foto,  mostra come la RedBull usi questa vernice protettiva e le fossette interne per tenere la temperatura costante in curva togliendo più in fretta aria calda verso l’esterno. Come si vede nelle immagini in alto, una curva affrontata da Vettel ad Austin la temperatura ad ingresso curva è maggiore che nella fase finale della curva dove invece dovrebbe essere più alta per lo sforzo in curva. Ma la cosa sorprendente è l’utilità di questa vernice sui rettilinei come si vede nella parte bassa della foto con gomme calde anche sul dritto. Unite alle lemelle e alle fossette il flusso aria può essere controllato nella sua eliminazione o stagnazione. Se si riesce a controllare la velocità di deflusso dell’aria calda dai freni si tengono caldi i cerchi anche sui lunghi rettilinei. Viene da se che se un cerchio resta caldo anche la gomma che rimane sopra viene tenuta calda e in ingresso di curva si ha la temperatura ideale mentre le altre vetture Ferrari in testa entrano in curva a gomme fredde con un evidente perdita di grip e poi scaldano troppo non potendo controllare le temperature al centro curva. Un sistema del genere per quanto semplice può anche portare vantaggi in termini di tempo sul giro anche dell’ordine di otto decimi in determinati tracciati.  In effetti torniamo al discorso di partenza se lavorano bene le gomme Pirelli si guadagna molto di più di qualsiasi diavoleria meccanica o aerodinamica. Il fatto che questa azienda la Nanoprom sia in terra Emiliana e i suoi effetti benefici li hanno scoperti prima in UK dalle aziende come Mercedes e RedBull, la dice lunga sul fatto che non ha senso costruirsi tutto da soli se poi si trascurano certi dettagli che fanno un enorme differenza.

Daniele Amore

[Fonte: giornalemotori.com]