Inside Tech: Alla scoperta del Polysil, il nuovo rivestimento interno dei cerchioni

L’arrivo di Pirelli nel circus della Formula Uno ha costretto i team ad approfondire alcuni studi sul comportamento delle gomme in diverse situazioni di gara. Rispetto a quanto accadeva con la Bridgestone, le mescole sono tornate ad essere un fattore determinante e come abbiamo visto con la Lotus, a volte un consumo controllato dei propri pneumatici può decidere in positivo anche interi week-end di gara. La Mercedes durante i GP europei, con l’obiettivo di ridurre il proprio consumo termico, ha introdotto un nuovo tipo di rivestimento interno dei cerchioni, qualcosa di nuovo che non era mai stata utilizzato nel circus della Formula Uno. Questa novità è stata ben presto copiata da alcuni team (Red Bull su tutti) dato che in molte macchine si può notare che l’interno dei cerchioni appare zigrinato. Dopo alcuni studi si è finalmente scoperto la natura di quella zigrinatura: parliamo infatti del Polysil, un rivestimento a base di silicio che permette la protezione della struttura superficiale del cerchione. Resistente fino a 1100 gradi, il Polysil è un materiale che produce solamente la Nanoprom e si tratta di un rivestimento formato da vetro liquido con pigmento nero opacizzante.
Per gli esperti della vela e del mare è un materiale molto utilizzato come rivestimento negli scafi delle barche. E’ utilizzato principalmente per migliorare la conducibilità termica, con una resistenza all’abrasione e alla durezza davvero incredibile (nelle varie prove di durezza le superfici rivestite dal Polysil resistono fino a 6H). Oltre a questi notevoli vantaggi, questo nuovo rivestimento risulta molto leggero dato che pesa il 95% di una pittura normale (una normale verniciatura di un cerchione pesa dai 65 agli 85 grammi, mentre col Polysil si raggiungono anche pesi di appena 5 grammi). Per migliorarne ulteriormente le caratteristiche, alcune squadre bagnano questo particolare con dell’acqua in modo da simulare le caratteristiche del mercurio. I team hanno riscontrato anche un notevole miglioramento delle turbolenze dato che al CFD si è riscontrato un miglioramento di tre punti nei risultati finali. Ci troviamo davanti all’ennesima innovazione tecnologica e sarà interessante scoprire come i team riusciranno a evolvere questo nuovo tipo di rivestimento anche all’esterno del cerchione stesso.

[Fonte: Formula One Italia]